Faccio un salto da Teo e torno

Il 23 Aprile alle ore 12:30 è nato Teo.
Il secondogenito della mia amica Masca. In terra straniera, specificatamente a Ginevra.

Ieri, 24 Aprile, io sono andata ‘a fare un salto’ in Svizzera, andata e ritorno in giornata, per celebrare (ovviamente a sorpresa) il lieto evento.

Questo post nasce per condividere la gioia della nascita di Teo ma, soprattutto, il dietro le quinte dell’organizzazione di questa sorpresa.
A dir poco esilarante.
Ed illuminante, aggiungerei, a proposito di quel bagaglio genetico che molti si ostinano ad ignorare asserendo che l’ambiente e le esperienze sono quelli che fanno l’INDIVIDUO, ma che rende UOMINI e DONNE irrimediabilmente diversi, alla nascita!

L’idea mi viene circa 2 settimane fa.
Masca non può partorire DA SOLA, in una città come Ginevra, lontano da parenti e amici. No, questa cosa non si può proprio fare.
Io DEVO portarle un sorriso amico, un po’ di sole, mare e pummarola in goppa dall’Italia, assolutamente!
E neanche Teo merita di venire al mondo sentendo solo dolci sussurri con la ‘r’ moscia, in una clinica perfetta e pulita, avvolto da un piumino di marca che profuma di ammorbidente, gentilmente offerto dall’ospedale ma che resta comunque UN PIUMINO IL 23 DI APRILE! (visto che fuori ci sono 6 gradi e piove).
Qualcuno lo dovrà pure rassicurare che anche se porterà a vita scritto sulla carta di identità NATO A GINEVRA lui fondamentalmente E’ ITALIANO, e ha amici rumorosi, che piangono quando i bimbi nascono, e si toccano, e si abbracciano, e si attaccano le malattie ma stica perché la Famiglia è sempre la Famiglia!!!!!!

Ohhhhh, ufff, scusate lo sfogo.

No dico, in camera di Masca c’era anche un’altra puerpera.
Solo che ad un giorno dal parto non sapevamo ancora che faccia avesse perché c’era un separè tra i due letti, sempre chiuso!!!!!!
E la sopresa quando si è aperto non è stata conoscerla…ma rendersi conto che erano in 5 dall’altra parte, madre, padre, nonni e amica di famiglia….TUTTI ZITTIIIIIIIIIII!!!! Masca dice che la bambina forse non piange perché non si attacca a sufficienza.

Masca: NON PIANGE PER NON DISTURBARE…..PERCHE’ E’ SVIZZERA!!!!

Oddio, mi devo calmare.
Ma anche no. Perchè se carpite il vago senso si idiosincrasia che io ho verso questa città, capirete anche il mio senso di urgenza nell’andare a trovare Masca.
Io, come tutte le donne col complesso dell’infermiera, sono andata da Masca per salvarla da una croce che però porto SOLO IO! 🙂
Cioè Chiara (la Masca. No, Masca non è il nome di battesimo lituano) sta una favola. A lei piace pure vivere in Svizzera. E secondo me manco le pesava più di tanto partorire lontano da casa. Insomma, parliamo di una che vive all’estero da quando ha 18 anni!
Solo che la Mamma Lucia che alberga in me è cieca e sorda di fronte al vissuto altrui. Io se vivi a Ginevra proprio non ce la faccio a prenderla bene. E la memoria emotiva che mi porto dietro dalla mia di esperienza in questa città prende il sopravvento, trasformandoti ai miei occhi, all’istante, in un emigrante malinconico che passa il tempo a parlare con la sua caciotta di quanto gli manchino i sapori di casa.

Oddio mi viene da piangere. A me.

Ma a Masca no 🙂 manco per niente!
Io ringrazierei tanto Andrea, il marito, se potesse postare su questo blog la foto che ha fatto a Chiara quando sono entrata nella stanza come saltando fuori da una torta. Pensate che si sia sciolta in lacrime e mi abbia abbracciato?
Maddechè.
La Masca ha indossato la faccia ‘trova l’elemento estraneo’.
Quella che hai davanti alla settimana enigmistica quando ti cimenti a individiare le differenze tra i due disegni apparentemente uguali.
Sfatta, stanca, assonnata e frastornata, ha continuato a biascicare per 10 minuti solamente COCCIA MA CHE CE STAI A FA QUA? MA CHE SEI VENUTA A FARE? MA C’HAI UN APPUNTAMENTO DI LAVORO? MA NON E’ CHE SEI VENUTA PER ME VERO?
Quando ha realizzato ha comunque continuato a chiedere di tanto in tanto ‘ma sei te che stai a Ginevra o io che ho partorito al Grassi di Ostia?’

Comunque, presa da questa che era una missione più che una sorpresa, 2 settimane fa chiamo Andrea e gli chiedo i contatti dei suoi amici più cari per organizzare la seguente cosa: autoscatto di ognuno con pezzo di carta in mano su cui scrivere messaggio di benvenuto a Teo. Collezione delle foto e stampa di tutte su un lenzuolino da regalare al nuovo nato. Fico no?
Naturalmente Andrea quando mi invia i numeri di telefono? Sabato 21 Aprile, a contrazioni cominciate e ultimatum già dichiarato delle ostetriche: se lunedì mattina non è uscito, lo facciamo uscire noi!

Io sabato mattina stavo dal parrucchiere. In due ore di colore, shampoo e piega ho prenotato il volo, organizzato il deposito del pacco-figli ai vari nonni-zii per il giorno della partenza, chiamato TUTTE le persone, spiegato loro il da farsi, e comunicato delicatamente anche la necessità di farlo IN GIORNATA perché con la Domenica di mezzo non si poteva perdere un minuto.
Volo Easyjet, partenza Martedi 23 Aprile ore 8:25 da Fiumicino. Rientro la stessa sera alle 18:50.

La parte divertente viene ora.
Telefonare alla quindicina di soggetti coinvolti nel complotto ‘io ti salverò’ è stato un viaggio interessantissimo nell’universo Cromosoma X vs Cromosoma Y.
Nonostante età, provenienza e bagagli culturali diversi (nel gruppo c’è anche un’attivista di GreenPeace attualmente in Nuova Zelanda e una Mamma Australiana) vi assicuro che ci sono cose che ci rendono semplicemente MASCHI contro FEMMINE.
TELEFONATA TIPO ALLE DONNE
Ciao sono Valentina, un’amica di Chiara Mascarucci, ti chiamavo per…..
ODDIO E’ NATOOOOO??????
No, no, ma sono inizate le contrazioni. Ti chiamavo appunto per questo. Sto organizzando una sorpresa a Chiara e Martedì andrò a Ginevra a trovarla e quindi….
MMMMM, ASPETTA, MARTEDI’ NO, NON POSSO PROPRIO
No, senti, non è questa la sorpresa. Sto contattando i suoi amici più cari per chiedere a tutti la seguente cosa: potete scattarvi una foto con un pezzo di carta in mano su cui scrivere un messaggio per Chiara e Teo e inviarmela? Così le prendo tutte e le stampo su un lenzuolino che le porterò a mano Martedì.
MA E’ UN’IDEA FANTASTICAAAAAAAAAAA! MA CHE BELLO! MA CHE COSA CARINA CHE HAI PENSATO! MA CERTO CHE LO FACCIO E MI RACCOMANDO POI FAMMI SAPERE. ME LA MANDI LA FOTO DEL LENZUOLINO VERO? E MI FAI SAPERE COME STA CHIARA? ODDIO CHE EMOZIONE, E AVVISA QUANDO NASCE EH! STUPENDO. GRAZIE DI AVERMI INCLUSO E DI PENSARE A TUTTO QUESTO…………
…………….
…………….
SENTI, COMUNQUE, MI RIPETI AL VOLO CHE DEVO FARE ESATTAMENTE CHE LA LINEA ERA UN PO’ DISTURBATA?
Durata totale della chiamata: non inferiore ai 2-3 minuti. Incluse le ripetizioni.

TELEFONATA TIPO AGLI UOMINI
Ciao sono Valentina, un’amica di Chiara Mascarucci
AH CIAO
Senti, allora, a Chiara sono inizate le contrazioni. Ti chiamavo perché le sto organizzando una sorpresa e Martedì andrò a Ginevra a trovarla..
SILENZIO
…e quindi sto contattando i suoi amici più cari per chiedere a tutti la seguente cosa: potete scattarvi una foto con un pezzo di carta in mano su cui scrivere un messaggio per Chiara e Teo e inviarmela? Così le prendo tutte e le stampo su un lenzuolino che le porterò a mano Martedì.
CARINO. BELLA IDEA. SU CHE INDIRIZZO MAIL TE LA MANDO?
Durata totale della chiamata: inferiore al minuto.

La sera non ce la facevo a tenermi per me una rilevazione empirica così eclatante.
E quindi ne parlo con mio marito.
Servendogli su un piatto d’argento l’arringa perfetta per la conclusione definitiva e schiacciante dell’eterno processo Uomini contro Donne.
‘Eh lo vedi che allora è vero che siamo più intelligenti. E’ evidente, non abbiamo bisogno di chiedere nessuna ulteriore spiegazione. Tac, veloci, efficienti, dritti al punto e concisi. E voi lì a fraintendere, a partire per voli pindarici completamente inutili, a perder tempo in commentini rosa senza riuscire neanche a focalizzare la semplicità della singola azione richiesta’.

Devo dire che all’inizio c’ho anche creduto. Sì, un po’ mi sono arresa all’evidenza e a denti stretti ho ammesso l’uno a zero.
Anche se c’era qualcosa che stonava.
La mattina seguente, alla partenza, c’ho anche messo il carico da 90.
Ho rischiato il ‘salta tutto’ per un errore degno di grande schermo: devo chiamare Sharon Maguire e dirle che ho trovato il seguito di Bridget Jones.

Mi presento all’aeroporto e spaventata dalla lunga fila al check-in chiedo conferma ad un’operatrice Easy Jet della possibilità di saltarla a piè pari se in possesso della stampa della prenotazione on-line. Contenta per la risposta affermativa, arrivata SENZA CONTROLLARE LA MIA STAMPA, mi avvicino ai controlli di sicurezza dove, guarda caso, incontro una mia amica impiegata al metal detector. Scatta il ‘ma ciao, ma come stai, e come sta tuo figlio, ma non ci credo che sono due, ma li hai fatti attaccati, ma dove vai, e che carini i tuoi occhiali, e lo sai che Roberto lavora anche lui qui ora’…etc.etc. Il tutto mentre, strizzandomi l’occhio, mi concede un controllo MOLTO SOFT dei mie effetti personali….e quindi anche di carta d’imbarco e documenti che vengono benevolmente lasciati riposare in borsa.
Passati i controlli di sicurezza ci sono ancora 50 minuti prima della partenza del volo. E come li passo io?
A bighellonare nell’aeroporto con la mia amica Doris, anche lei in partenza per Venezia alla stessa ora. Le spensierate avventure delle nostre due ‘mamme in borghese per un giorno’ includono: caffè e cornetto in serenità, passeggiata fintamente interessata allo shopping da Gucci, aggiornamento del bollettino medico del figlio malato di turno e dulcis in fundo, foto da coglione inviata ai rispettivi compagni (ignari del nostro incontro casuale) che in perfetto stile Thelma & Louise minaccia l’abbandono del tetto coniugale rumbo Santo Domingo. Ahahah, che ridere.
Si, si. Che ridere.
A forza di cazzeggiare si apre, e quasi chiude l’imbarco.
Doris corre al terminal C e io a fare la diva come al solito al gate degli sfigati senza posto assegnato: mi siedo calma, calma, in attesa, sfacciatamente disinteressata, dell’ultimo passeggero. Loro, gli altri passeggeri, mi guardano interrogativi chiedendosi se io sappia che il volo è Easy Jet e che quindi ‘chi prima arriva meglio alloggia’. Ma sempre Loro, non sanno che io ho volato negli ultimi due anni sempre e solo con passeggini, marsupi, cappotti alla mano per difendermi dall’escursione termica fuori-dentro aeroporto (pari a circa 20 gradi), borsa delle pappe, borsa personale, documenti e biglietti per tutta la famiglia. A volte anche DA SOLA. Cioè senza l’aiuto di nessun altro adulto. E vuoi che mi spaventi rischiare di finire in ultima fila, comodamente seduta in solitudine, SENZA BAGAGLIO, col mio pc nuovo di zecca e pronta a gustarmi un bel caffè ‘alta quota’ (quello lungo, lunghissimo, più che americano….l’acqua marrone insomma) anche se a pagamento?!?!?
IO OGGI MI SENTO DI VIAGGIARE SUL JET PRIVATO!!!!

E quindi, ultima delle ultime, mi appropinquo alla porta d’imbarco.
Dove ci sono Tori Spelling imbalsamata direttamente dagli anni novanta, solo che mora e fluente in italiano, e Tisini senza Elias, che è rimasta nella Terza C. Tiro fuori la stampa e la carta d’identità. Tori la guarda e senza neanche rivolgermi troppa attenzione mi dice con nonchalance ‘ma signora, questa non è la carta d’imbarco. La stampa è sbagliata. Leì non è accettata sul volo infatti, mi faccia controllare’……E come se mi stesse dicendo che ho vinto 10.000 euro alza gli occhi dal monitor e sorridendo conferma che ‘no, lei non è sul volo e io non posso farla imbarcare’.
Io abbozzo un timidissimo e flebile ‘e quindi?’. E lei, con l’energia di una red-bull appena ingerita, ‘e quindi deve spostare il volo e si imbarca stasera. Il check-in è chiuso e ora anche l’imbarco’.
Io sono quasi svenuta. Ho cominciato a tremare e a dire che non era possibile, che AVEVO FATTO VEDERE la stampa ad un operatore Easy Jet e che nessuno mi aveva allertato, che avevo passato l’ultima ORA AD ASPETTARE L’IMBARCO AL GATE SEDUTA, e che quindi se avessi saputo qualcosa sarei tornata indietro, e, per confermare il non c’è due senza tre delle cazzate, che dovevo assolutamente andare a Ginvera PERCHE’ DOVEVO ESSERE IN OSPEDALE ALLE 10!
Che in realtà non è una cazzata. Ma la mimica che l’ha accompagnata temo non conducesse a ‘ho appuntamento con Andrea alle 10 nella hall della Maternitè per fare bubbusettete a Chiara’ ma più a un ‘ho l’ultimo ciclo di dialisi dopo 3 anni di pendolarismo Italia-Svizzera e poi finalmente sarò una donna come te!’.

Voi pensate che Tori e Tisini imbottite di red bull si siano impietosite?
No, infatti no. Lo ha fatto il loro supervisore, maschio, interventuo casualmente per volere divino, che mi ha stampato una carta d’imbarco seduta stante e allo scoccare dell’ultimo secondo prima della chiusura delle porte mi ha detto buon viaggio.
Io ho avuto paura a guardarlo in faccia mentre in lacrime gli dicevo grazie. Gli ho solo stretto la mano. Sennò avrebbe visto il mio sguardo incredulo da ‘no, ma che davvero ti ci ho fatto credere?’.
Quando mi sono messa seduta, dopo tutta questa pantomima ero completamente disidratata, in preda alla tachicardia, con la lingua felpata e lo sguardo fisso al poggiatesta di fronte mentre pensavo ‘o madre de dios se poco poco perdevo st’aereo non m’immagino che cosa sarebbe potuto succedere’.
Il che in realtà vuol dire che vedevo mio marito vestito da inquisitore col dito puntato che gridava ‘Bridgeeeeeeeeeeeeet! Tu donna stupida, hai buttato 150 euroooooooooooo e la gente si suicida perché non ha lavoro!!!!!’

Meno male che sono arrivata sana e salva da Andrea.
Perché è lui che mi ha dato la chiave di lettura che mi mancava, e che ha cancellato le stecche dalla mia armoniosa investigazione sulle competenze sessuali di cui sopra. Dopo avergli raccontato i dettagli Andrea mi ha confidato le seguenti due cose.
1) I maschi non sono stati zitti ad ascoltarti perché concentrati e determinati. In realtà al saluto ‘Ciao, sono Valentina, un’amica di Chiara Mascarucci’ hanno tutti matematicamente trattenuto il fiato per riflettere sulle seguenti alternative:
CAZZO, VALENTINA,E QUESTA MO’ CHI E’. ME LA SONO GIA’ FATTA E NON ME LA RICORDO OPPURE E’ UNA PREDA ANCORA POTENZIALE?
oppure (in caso di presenza di mogli/fidanzate)
CAZZO, VALENTINA, E QUESTA MO’ CHE VUOLE. CHE FACCIO RISCHIO E LA FACCIO PARLARE OPPURE ATTACCO CON UNA SCUSA?
2) I maschi è vero che rendono la telefonata molto più snella e in meno di un minuto vanno dritti alla tua mail perché non hanno bisogno di ripetizioni.
Salvo poi TELEFONARE IL POMERIGGIO STESSO ALLA MASCA per chiederle come va visto che hanno saputo dalla sua amica Valentina (con cui badate bene, NON HANNO AVUTO NESSUN TIPO DI LEGAME PRIMA DI QUEL MOMENTO) che le contrazioni sono iniziate…. e bla, bla, bla e via dicendo….’ma adesso fammi andare che devo andare a fare questa cosa DELLA SORPRESA!’

IO VE LO GIURO.

Meno male che la prolattina alle gravide le rende morbide e scivolose non solo nei movimenti ma anche nelle sinapsi.
E quindi Masca non ha capito niente.
Ma, LUI, UN UOMO, ha rischiato di mandare a monte tutto.

Mamma mia che goduria nel fare tana libera tutti. E lo dicevo io che non poteva finire 1-0 per gli Uomini.
Noi saremo pure prolisse e un pò fuse ma è perchè stiamo avanti, andiamo di corsa, diciamo una cosa e intanto ne pensiamo altre 300, senza mai smettere anche di commuoverci e sentire il cuore pulsante di tutte le emozioni della gente che amiamo, che viva dietro l’angolo o in un’altra nazione.
Lo dice pure Ligabue: le donne lo sanno, lo sanno da prima, quand’è primavera, o forse rimangono pronte, è il tempo che gira, le donne lo sanno, com’è che son donne, e sanno sia dove sia come sia quando, lo sanno da sempre, di cosa stavamo parlando…..
Se c’è una Bridget Jones in tutte noi non è perché ‘non ci arriviamo’, ma perché ‘arriviamo troppo presto’: quando vai sempre a mille prima o poi sbandi. Per forza.

Sul sesso forte che dire. Com’era? Tac, veloci, efficienti, dritti al punto e concisi? No. Come al solito, arrapati e naif.
No, dico, chiami Masca per dirle che non hai tempo di parlarle perché devi andare a farle una sorpresa, e poi siamo noi che non ci arriviamo???????

Grazie Andrea! Davvero.

E ovviamente chiudo ribadendo ciò che ho scritto a Chiara ieri sera una volta atterrata a Roma.
E’ stato meraviglioso starle vicino e conoscere Teo, che è evidentemente un fico.
La parte più bella in assoluto è stato il piacere di regalarti un sorriso, e le lacrime di gioia dei tuoi occhi quando hai visto tutti i tuoi amici, virtualmente, ma sinceramente, lì con te. Perché si, a parte tutto le lacrime sono arrivate.
Io sono soddisfatta al pensiero di averti donato un millesimo di quello che ti meriti.
Sei la numero 1!

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Avatar di pinuccia pinuccia ha detto:

    Questa sera, dopo aver letto questa pagina ti affermo con matematica certezza che tu sei una gran figlia di p…….a, mi riferisco alla scena per imbarcarti che mi fa ricordare le stesse palpitazioni che abbiamo avuto il 27/01/2011 giorno in cui rientravamo definitivamente in Italia.Anche in quella occasione a salvarti è stato il comandande del volo, te lo ricordi che in un attimo e con molta fermezza ti ha detto si accomodi signora, dobbiamo partire. Ti amo troppo,mamma.

    1. Avatar di Lacoccia Lacoccia ha detto:

      Oddio mami non mi ricordo!!!!
      Ma che avevo combinato?
      Racconta ti prego…..

      …..comunque se sono una figlia di, in questo caso la p saresti tu vero?!? 🙂

      Inviato da iPhone

  2. Avatar di Ddibella@airest.com Ddibella@airest.com ha detto:

    La cosa bella che quanto ci siamo incontrate a colazione mi dice tutta figa ” ha ha ha avevo la carta d’imbarco e non lo sapevo” mica mi hai detto “ho incontrato una mia amica e mi ha fatto imbucare clandestinamente ” ! Sei la peggio,sei mister magu’ !

  3. Avatar di mammaqb mammaqb ha detto:

    Grandiosa sorpresa, immagino che piacere puó esser stato per Chiara! Grande Coccia!
    Ma le foto della faccia di Chiara quando ti ha vista dove le trovo?

    1. Avatar di Lacoccia Lacoccia ha detto:

      Le trovi sulla pagina facebook del blog: primadonnaoramamma!

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